SERVIZI

Ogni intervento è costruito su misura, con professionalità, esperienza e un approccio empatico. L'obiettivo è sempre il benessere globale della persona, attraverso un percorso condiviso e personalizzato.
Per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento, puoi compilare il modulo contatti, contattarmi via email o telefonicamente.
Per garantire il massimo accesso e comodità, i miei servizi possono essere svolti:
In studio-per chi preferisce un ambiente riservato e dedicato.
Online-per chi ha bisogno di un supporto flessibile e accessibile da qualsiasi luogo.
A domicilio-nei casi più particolari o per persone con difficoltà motorie o situazioni che richiedano interventi personalizzati direttamente nel loro ambiente di vita.
Questo approccio versatile permette di adattare ogni percorso alle tue necessità, offrendo un'esperienza di supporto psicologico mirata e accessibile.
Consulenza Psicologica
In presenza e online – per adulti e bambini
Offro percorsi di consulenza psicologica individuale rivolti ad adulti e bambini, in presenza presso il mio studio o da remoto, in un contesto protetto, accogliente e professionale.
L'intervento è pensato per accompagnare la persona in momenti di difficoltà, transizione o crisi, favorendo la comprensione di ciò che accade interiormente, la regolazione emotiva e l'attivazione di risorse personali.
La consulenza psicologica non si limita alla gestione del sintomo, ma apre uno spazio in cui poter esplorare vissuti profondi, ritrovare equilibrio e rimettere in movimento ciò che si è bloccato.
L'obiettivo è offrire un tempo di ascolto mirato, uno spazio autentico in cui ritrovare sé stessi e ricostruire un senso di continuità e direzione, anche nei momenti di maggiore smarrimento.
Mi occupo di sostenere la persona nei seguenti ambiti:
Momenti di crisi
Quando eventi improvvisi o difficili da gestire alterano l'equilibrio psicologico e relazionale, è possibile sperimentare confusione, disorientamento, fatica a prendere decisioni. La consulenza aiuta a comprendere cosa sta accadendo, a dare forma al caos interno e a costruire nuove strategie per affrontare la situazione.
Difficoltà emotiveSensazioni di disagio costante, instabilità emotiva, irritabilità, apatia o difficoltà a gestire emozioni intense come rabbia, paura o vergogna possono ostacolare il benessere personale. Lavorare su queste esperienze permette di risalire alla loro origine e restituire significato al proprio mondo interno.
Sofferenze legate all'alimentazione e all'immagine corporeaMi occupo di percorsi di ascolto e supporto psicologico per adulti e giovani che vivono un rapporto conflittuale con il cibo, il corpo, la fame, il controllo. Si tratta di esperienze complesse che spesso nascondono bisogni non riconosciuti, tensioni profonde e vissuti di inadeguatezza che meritano di essere accolti con delicatezza e competenza.
StressQuando le richieste esterne superano le risorse percepite, il corpo e la mente reagiscono con segnali specifici: tensioni, insonnia, difficoltà di concentrazione, stanchezza cronica. Intervenire su questi segnali consente di prevenire esiti più gravi e di ripristinare un equilibrio psicofisico più funzionale.
AnsiaL'ansia non è solo un'emozione spiacevole, ma un segnale. Tuttavia, quando diventa pervasiva, quando si manifesta sotto forma di attacchi di panico, preoccupazioni costanti, sintomi corporei o evitamenti, può limitare in modo importante la libertà personale. Il percorso psicologico mira a comprendere l'origine dell'ansia e a regolarne l'intensità, restituendo alla persona un senso di sicurezza e di padronanza di sé.
DepressioneLa tristezza profonda, il senso di vuoto, la perdita di interesse per le cose, il ritiro sociale e il calo dell'energia vitale non sono semplici "momenti no". Sono segnali che indicano un malessere più profondo, spesso legato a esperienze irrisolte, a ferite antiche o a eventi recenti non metabolizzati. Il percorso psicologico offre uno spazio di comprensione, accoglienza e graduale riattivazione.
Disturbi relazionaliLe relazioni significative (familiari, affettive, lavorative) possono diventare fonte di sofferenza quando si ripetono dinamiche di conflitto, dipendenza, chiusura o incomprensione. La consulenza psicologica permette di esplorare queste modalità relazionali, comprenderne l'origine e aprire la possibilità a forme nuove di contatto e comunicazione.
TraumiEventi che hanno interrotto la continuità del senso di sé – esperienze di abuso, abbandono, violenza, incidenti, shock improvvisi – possono lasciare segni profondi che si riattivano nel tempo. Il lavoro terapeutico si orienta a integrare l'esperienza traumatica nel percorso della persona, restituendole potere, parola e senso di continuità.
LuttiLa perdita di una persona significativa apre ferite profonde che richiedono tempo, silenzio, parole giuste. Ogni lutto è unico e va rispettato nella sua forma. Offro uno spazio per elaborare la perdita, riconoscere il dolore, attraversarlo con presenza e riaprire – quando possibile – una prospettiva di vita.
Momenti di transizioneCambiamenti di fase, passaggi di vita (nascite, separazioni, pensionamenti, cambi di ruolo, cambiamenti identitari o corporei) possono generare disorientamento, perdita di senso, instabilità. La consulenza psicologica aiuta a leggere questi passaggi come fasi del ciclo di vita, e a costruire nuovi significati da ciò che sta cambiando.
Psicosessuologia e Identità di Genere
Esistono luoghi della vita psichica in cui si annidano vergogne antiche, insicurezze mai elaborate, desideri trattenuti, domande che non trovano spazio. La sessualità è uno di questi luoghi. L'identità di genere, spesso, un altro.
Lavorare in ambito psicosessuologico non significa solo affrontare una disfunzione o una crisi relazionale: significa attraversare con rispetto e precisione un territorio complesso, dove corpo, immaginario, storia e affetti si intrecciano.
Nel mio lavoro accompagno adulti e giovani che vivono difficoltà legate al desiderio, al piacere, alla relazione con il proprio corpo o con l'altro. Spesso queste difficoltà si manifestano come sintomi sessuali, ma dietro l'inibizione, la compulsione, la freddezza o la dipendenza si nasconde molto di più: un'identità ferita, un'esperienza corporea negata o giudicata, una storia affettiva fatta di mancanze, rifiuti o non detti.
La sessualità viene così vissuta come luogo di allarme, come prestazione, come minaccia o come zona vuota. In altri casi, come unica modalità per sentirsi esistere, essere visti, accettati.
Il lavoro psicologico non è solo orientato alla riduzione del sintomo, ma alla costruzione di una narrazione intima e autentica del proprio essere sessuato, che possa evolvere in libertà, autonomia, piacere.
Allo stesso modo, accompagno persone che si interrogano o stanno elaborando il proprio percorso identitario: chi si sente in dissonanza con il genere assegnato, chi si scopre fluido, chi ha bisogno di ridefinirsi senza etichette.
Qui il lavoro si fa delicato, profondo e mai direttivo. L'identità non si corregge, si ascolta. Si riconosce. Si sostiene nella sua verità più radicale.
In questo spazio terapeutico non offro risposte, ma possibilità. Un luogo protetto in cui poter essere, anche nelle parti più contraddittorie, negate o nuove.
Un tempo per ascoltarsi senza paura, e per iniziare a costruire un rapporto nuovo con il proprio corpo, la propria storia e il proprio desiderio.
Supporto e Intervento nelle Dipendenze
La dipendenza non è un capriccio, né un vizio. È una forma di sopravvivenza psichica, spesso silenziosa, che prende il posto del pensiero, dell'autoregolazione, della relazione autentica.
Chi vive una dipendenza – da sostanze, da comportamenti compulsivi o da legami tossici – non cerca lo "sballo", ma sollievo. Cerca anestesia. Cerca una tregua, anche se momentanea, da un dolore interno che non ha nome e non ha forma.
Nel mio lavoro accolgo la dipendenza come un grido profondo, un sintomo che parla al posto della persona, quando questa non riesce più a raccontarsi in altri modi.
Dietro l'alcol, le droghe, il gioco, il sesso compulsivo, i dispositivi elettronici, si nasconde spesso una lunga storia di vuoti relazionali, di vissuti di abbandono, di separazioni precoci, di squalifica emotiva.
Il legame con l'oggetto della dipendenza è simile a un legame affettivo: esclusivo, assoluto, distruttivo e salvifico allo stesso tempo.
Il percorso terapeutico non si fonda sull'eliminazione immediata del comportamento, ma su un lavoro di riconoscimento del senso profondo della dipendenza, della sua funzione psichica.
Si lavora sul corpo – che è carico di tensioni, impulsi, bisogni insoddisfatti –, sulle emozioni negate, sulle relazioni che hanno formato l'identità. Si ricostruisce uno spazio interno dove poter stare senza anestesia.
La persona viene accompagnata a sperimentare nuove forme di contatto con sé, nuove strategie di regolazione, nuove possibilità di scelta.
Il lavoro si adatta alla fase: si può iniziare anche quando la dipendenza è ancora attiva, e l'ambivalenza è forte. La relazione terapeutica non giudica, ma tiene, accompagna, sostiene anche i momenti di ricaduta.
Quando necessario, collaboro con servizi territoriali, psichiatri o comunità terapeutiche, ma sempre mantenendo uno spazio personale e clinico riservato alla dimensione simbolica e relazionale della dipendenza.
Il lavoro si può estendere anche alla rete familiare, spesso invischiata in dinamiche di co-dipendenza, collusione o disperazione.
Intervenire sulle dipendenze significa ricostruire la possibilità di esistere senza l'oggetto che illude di salvare. È un cammino lungo, ma possibile.
Interventi Psicologici nei Disturbi del Neurosviluppo
Quando ci si trova di fronte a un bambino o un adolescente con un disturbo del neurosviluppo, il rischio è di vedere prima la diagnosi che la persona.
Il mio lavoro parte dal presupposto opposto: prima c'è un soggetto, con il suo modo unico di percepire, sentire, reagire, relazionarsi. Poi c'è tutto il resto – le etichette diagnostiche, i protocolli, i numeri – che possono essere utili solo se non fanno dimenticare chi si ha di fronte.
Mi occupo di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, ADHD, disturbi del linguaggio, della comunicazione, dell'apprendimento, del comportamento.
In ciascun caso, il percorso psicologico non è mai uguale: si costruisce ascoltando non solo ciò che il bambino dice o fa, ma anche ciò che non può ancora dire, ma mostra attraverso il gioco, la postura, il silenzio, l'agitazione, il disinteresse, la fatica nel relazionarsi.
L'intervento parte da un'osservazione clinica accurata e continua, che non si limita a test e schede, ma entra nel campo relazionale per cogliere i segnali sottili, i bisogni non esplicitati, i punti di rottura o di risorsa.
Il lavoro è duplice: da un lato c'è il bambino, che ha bisogno di essere accolto nel suo funzionamento, stimolato nelle sue potenzialità, sostenuto nelle sue fragilità.
Dall'altro, c'è l'ambiente – famiglia, scuola, contesti sociali – che necessita di strumenti per comprendere, decodificare, facilitare.
In questo senso, la consulenza ai genitori è parte integrante del percorso, così come la collaborazione con insegnanti, terapisti, educatori, in un'ottica di rete affettiva e contenitiva.
L'obiettivo non è adattare il bambino a un mondo che non lo riconosce, ma aiutare il mondo a parlargli nella sua lingua, e a lui dare voce, forma, possibilità.
Riabilitazione Cognitiva in soggetti adulti e bambini
La mente non è solo un insieme di funzioni, ma una struttura viva, dinamica, affettiva. Quando una di queste funzioni si indebolisce o si compromette – a causa di patologie neurodegenerative, traumi, difficoltà evolutive o condizioni neurologiche – non è solo la prestazione a risentirne, ma anche l'autostima, l'identità, la possibilità di progettare e di sentirsi padroni della propria esistenza.
Nel mio lavoro di riabilitazione cognitiva mi occupo di:
– bambini con disturbi dell'attenzione, della memoria, delle funzioni esecutive e dell'apprendimento;
– adolescenti con difficoltà di organizzazione, autoregolazione e concentrazione;
– adulti e anziani con decadimento cognitivo, post-ictus, traumi cranici, demenze, sclerosi multipla, disorientamento neuropsicologico legato a malattie croniche o psichiatriche.
Il lavoro non è mai puramente tecnico. Ogni esercizio, ogni stimolo, ogni attività proposta è inserita in un contesto relazionale che valorizza il senso del compito, la motivazione, la storia della persona.
La stimolazione cognitiva non è un allenamento "meccanico", ma un processo di ricostruzione interna, che coinvolge memoria, emozione, corpo, immagine di sé, e rapporto con il tempo.
Attraverso strumenti clinici validati, ma anche modalità creative e flessibili, accompagno la persona a riscoprire il proprio funzionamento, a darsi nuovi margini di autonomia, a non identificarsi solo con la perdita.
Il lavoro si estende anche alla famiglia, che spesso si trova disorientata, spaventata, sola nel gestire il cambiamento cognitivo di un proprio caro.
Riabilitare, in questo contesto, non significa solo recuperare una funzione, ma restituire continuità all'identità, anche quando la mente si frantuma o si smarrisce.
Psicologia dell'Emergenza e del Trauma
Ci sono eventi che rompono la linea del tempo. Dopo, niente è più come prima.
Può trattarsi di un incidente, una diagnosi improvvisa, un lutto, una violenza, un'aggressione, una separazione, un terremoto fisico o psichico. La vita continua, ma qualcosa dentro si blocca, si irrigidisce, si disconnette.
La psicologia dell'emergenza e il lavoro sul trauma richiedono un ascolto particolare. Non si entra subito nei fatti, ma si resta accanto alla persona là dove il senso è saltato. Dove il corpo è ancora in allarme, dove la mente non riesce a trovare parole, dove il tempo è diventato sospensione.
Il mio intervento si struttura in modo graduale: prima contenere, poi riorganizzare, infine integrare.
Si lavora per ristabilire la continuità del sé, spesso spezzata. Per ritrovare il confine tra l'interno e l'esterno. Per ridare al corpo la possibilità di non vivere in allerta costante. Per restituire alla mente il diritto di comprendere senza soccombere.
Utilizzo tecniche immaginative, psicocorporee e simboliche che consentono di lavorare con delicatezza e precisione anche su contenuti traumatici non pienamente verbalizzabili.
La cura del trauma non passa solo dal racconto, ma dal modo in cui la relazione terapeutica ripara ciò che è stato violato, restituendo senso, protezione e continuità interna.
Il trauma non si cancella, ma si può trasformare. Si può imparare a conviverci, senza esserne più dominati. E tornare, un passo alla volta, a sentire di esistere davvero.
Psiconcologia
Ricevere una diagnosi oncologica è un'esperienza che sconvolge ogni equilibrio. Non colpisce solo il corpo: frattura l'identità, sconvolge la progettualità, intacca la percezione di sé, dei legami, del tempo.
Nella malattia oncologica entrano in campo paure primitive – il dolore, la dipendenza, la perdita di controllo, la morte – che spesso restano inascoltate, congelate sotto la superficie delle cure mediche.
Il percorso psicologico diventa allora un luogo di resistenza, ma anche di trasformazione.
Nel mio lavoro in ambito psiconcologico accolgo pazienti in ogni fase della malattia: dalla diagnosi all'iter terapeutico, dalla remissione all'elaborazione della cronicità o della terminalità.
Ogni fase pone domande nuove: chi sono ora? Come reggo questa attesa? Che rapporto ho con il mio corpo, mutilato o trasformato? Come lo dico ai miei figli, al mio partner? Cosa resta del desiderio?
La consulenza psicologica non offre risposte standard, ma uno spazio in cui l'esperienza può essere detta, attraversata, contenuta.
Il lavoro si estende anche ai familiari, spesso travolti da un dolore che non sanno dove mettere: genitori, figli, partner che si ritrovano a sostenere il malato e a dimenticare sé stessi.
In questi casi, la terapia diventa anche spazio di respiro, di riorganizzazione, di elaborazione del senso.
Quando il percorso oncologico conduce verso la fine della vita, la psicologia accompagna con delicatezza estrema: non si tratta di preparare alla morte, ma di rendere pieno ogni attimo che resta.
Psiconcologia è, in fondo, prendersi cura della psiche anche quando il corpo è ferito, e offrire presenza dove tutto sembra mancare.
Coordinazione Genitoriale
Quando la separazione coniugale si trasforma in un campo di battaglia, i figli diventano spettatori e, spesso, vittime inconsapevoli di conflitti che non possono comprendere né gestire
La coordinazione genitoriale è uno strumento clinico-giuridico pensato per intervenire nei casi di alta conflittualità familiare, dove la comunicazione tra i genitori è compromessa, le decisioni condivise sono bloccate e il benessere dei figli viene costantemente messo a rischio.
Nel mio lavoro come coordinatrice genitoriale opero in una posizione terza, imparziale, con una funzione di contenimento, mediazione e sostegno psicologico.
Il mio compito non è far riconciliare, ma ricostruire una funzione genitoriale condivisa, seppur separata: aiutare i genitori a distinguere il conflitto di coppia dal ruolo educativo, a dialogare attraverso regole e modalità strutturate, a prendere decisioni nell'interesse dei figli, anche quando tra loro permane ostilità.
Il percorso viene svolto su mandato del Tribunale o in via volontaria, e si articola in incontri congiunti, individuali e – quando opportuno – con il minore.
Non è un processo terapeutico in senso stretto, ma ha una funzione trasformativa profonda, perché costringe i genitori a ridefinire confini, responsabilità, modalità comunicative.
È un lavoro delicato, spesso faticoso, ma essenziale per garantire ai figli un ambiente relazionale meno tossico, più stabile, più giusto.
Parent Training e Sostegno alla Genitorialità
Essere genitori oggi significa muoversi in un equilibrio fragile tra aspettative sociali, modelli ideali e realtà quotidiana.
Quando ci si trova di fronte a un figlio con un comportamento problematico, con una diagnosi, o semplicemente con bisogni che non si riescono a comprendere, può nascere un senso di impotenza, colpa, frustrazione o rabbia che compromette il legame.
Il parent training che propongo non è un corso di istruzioni, ma un percorso clinico-relazionale in cui il genitore viene sostenuto nella rilettura del proprio ruolo, delle dinamiche affettive, dei limiti educativi e delle reazioni emotive più profonde.
Si lavora insieme per comprendere il funzionamento del bambino o dell'adolescente, ma anche per guardare al genitore stesso: la sua storia, le sue vulnerabilità, il modo in cui risponde alla fatica, la qualità della relazione con il figlio.
L'approccio è sempre personalizzato: può trattarsi di un intervento di breve durata per sviluppare strategie di gestione, oppure di un lavoro più lungo di accompagnamento alla crescita, rivolto a genitori di figli con disturbi del comportamento, ADHD, tratti oppositivi, quadri autistici o semplicemente vissuti di sofferenza emotiva.
Il parent training diventa allora un tempo dedicato alla genitorialità consapevole, dove i modelli educativi lasciano spazio alla relazione reale, alla comprensione profonda, alla possibilità di sentirsi competenti, anche nella fragilità.
Consulenza Psicologica di Coppia
Ogni coppia attraversa fasi, passaggi, crisi. Alcune si risolvono, altre si stratificano nel tempo e cominciano a corrodere silenziosamente il legame. A volte si ama, ma non ci si capisce più. Altre volte si resta insieme per paura, per dovere, per abitudine. Altre ancora, si è soli in due.
Il lavoro psicologico con la coppia è un lavoro di ricostruzione del dialogo profondo, ma anche di esplorazione delle dinamiche inconsce che agiscono sotto la superficie del conflitto.
Nel mio lavoro accolgo coppie eterosessuali e omosessuali in ogni fase della relazione: convivenze recenti, genitorialità in trasformazione, separazioni complesse, riconfigurazioni familiari.
Il sintomo relazionale può manifestarsi in molti modi: incomunicabilità, crisi di fiducia, gelosia, tradimenti, vissuti di distanza o dipendenza, difficoltà nella sessualità, divergenze educative, cicli di rottura e ritorno.
In ogni caso, la terapia non si concentra solo sulla soluzione del problema, ma sull'emergere della verità affettiva: cosa tiene ancora insieme? Cosa manca? Cosa viene proiettato sull'altro? Quali ferite si riattivano nella relazione?
Lo spazio terapeutico diventa allora luogo terzo, in cui poter parlare senza distruggersi, ascoltare senza difendersi, riconoscere ciò che si è e ciò che si è diventati.
Si lavora per costruire, se c'è ancora la possibilità di farlo, o per separarsi con dignità, se la coppia ha esaurito la sua funzione.
Nel percorso possono emergere parti del sé che non erano mai state viste, sia dall'altro che da sé stessi. Il conflitto, allora, non è più solo da risolvere, ma da trasformare in conoscenza reciproca e individuale.
Gruppi di Supporto Psicologico
Il gruppo è un contenitore potente. Un luogo in cui il dolore individuale smette di essere solitario e si trasforma in esperienza condivisa.
Nel gruppo ci si ascolta, ci si riconosce negli altri, si rompe il silenzio che spesso accompagna la sofferenza psichica. Ma il gruppo non è solo condivisione: è uno spazio terapeutico guidato e strutturato, in cui ciò che accade ha un senso clinico preciso.
Conduco gruppi di supporto psicologico rivolti a persone che vivono condizioni comuni di sofferenza:
– ansia, depressione, solitudine relazionale;
– genitori di bambini con disturbi del neurosviluppo;
– adulti in fasi di transizione (separazione, pensionamento, lutto);
– adolescenti in difficoltà con l'identità e il riconoscimento sociale.
I gruppi si basano su una conduzione attiva e contenitiva, in cui ogni partecipante è libero di portare il proprio vissuto, ma anche di stare in silenzio. Si lavora sul linguaggio verbale e su quello simbolico, si possono usare immagini, metafore, gesti evocativi che aiutano l'espressione emotiva anche in chi fatica a tradurre il proprio mondo interno in parole.
Il gruppo funziona come uno specchio: riflette, ma anche restituisce. Riorganizza, contiene, permette di rivedere le proprie emozioni sotto una luce nuova.
È un'esperienza profonda di appartenenza e individuazione insieme, dove ognuno può ritrovare qualcosa di sé che credeva perduto.
FAQ
1. Quanto dura il colloquio psicologico?
Ogni incontro ha una durata standard di circa 60 minuti, sia in presenza che online. In alcuni casi, come per la riabilitazione cognitiva o la coordinazione genitoriale, la durata può variare in base alle esigenze.
2. Come funzionano i colloqui online?
I colloqui online si svolgono tramite piattaforme sicure e riservate. Ti fornirò tutte le indicazioni necessarie per accedere al servizio in modo semplice e garantendo la stessa qualità delle sedute in presenza. È sufficiente avere un dispositivo connesso a internet e un luogo tranquillo.
3. Come si svolgono gli interventi a domicilio?
Gli interventi a domicilio sono pensati per situazioni in cui la persona non può raggiungere lo studio o quando l'ambiente domestico è particolarmente rilevante per il tipo di supporto. Prima di iniziare, viene effettuata una valutazione per garantire che il setting a domicilio sia adeguato alle necessità del percorso. Gli interventi seguono le stesse modalità professionali delle sedute in studio.
3. Come posso prenotare un appuntamento?
Puoi contattarmi tramite il modulo sul sito, via email o telefonando al numero indicato. Durante il primo contatto definiremo insieme la modalità (in presenza, online o a domicilio) e l'orario più adatto alle tue esigenze. Se cerchi una consulenza online flessibile, adatta ai tuoi impegni lavorativi, puoi prenotare il tuo appuntamento nelle fasce serali o nel weekend direttamente da qui!
4. Come si svolge una consulenza psicologica individuale?
Durante il primo colloquio, analizziamo insieme la tua situazione e le tue esigenze. Questo incontro permette di definire un percorso personalizzato, con obiettivi chiari e condivisi. Le consulenze successive prevedono momenti di ascolto, confronto e strategie pratiche per affrontare le difficoltà.
5. Come avvengono i pagamenti?
I pagamenti possono essere effettuati in diverse modalità per venire incontro alle tue esigenze:
- In presenza: È possibile pagare direttamente alla fine del colloquio tramite contanti o con carta di credito/debito (se hai un POS disponibile).
- Online: Per i colloqui online, il pagamento avviene anticipatamente tramite bonifico bancario o piattaforme di pagamento digitali (ad esempio PayPal o altre soluzioni specifiche). Le istruzioni dettagliate ti verranno comunicate al momento della prenotazione.
- Interventi a domicilio: Anche in questo caso, il pagamento può avvenire in contanti, con carta (se il POS è disponibile) o tramite bonifico bancario anticipato.
Al termine di ogni pagamento, fornisco regolare ricevuta fiscale. Ti invierò tutti i dettagli necessari per completare la transazione in modo semplice e veloce.
6. Quali sono le regole per disdire o spostare un appuntamento?
Comprendo che possono esserci imprevisti, ma per garantire una corretta organizzazione e rispetto reciproco, è importante seguire queste regole:
- Preavviso minimo: Se hai necessità di disdire o spostare un appuntamento, ti chiedo di avvisarmi con almeno 24 ore di anticipo.
- Mancato preavviso: Se l'appuntamento viene disdetto con meno di 24 ore di preavviso, o se non ti presenti senza avvisare, il costo della seduta potrebbe essere comunque richiesto, salvo situazioni di emergenza o cause di forza maggiore.
- Modalità di disdetta: Puoi disdire o riprogrammare un appuntamento contattandomi tramite email, telefono o WhatsApp (se disponibile). Assicurati di ricevere una conferma della disdetta.
Queste regole mi permettono di organizzare al meglio il tempo a disposizione e di offrire il mio supporto anche ad altre persone che potrebbero averne bisogno.
7. Quali sono i costi dei servizi?
I costi dei servizi variano in base al tipo di intervento e alla modalità di erogazione (in presenza, online o a domicilio). Di seguito una panoramica:
Consulenza Psicologica Individuale:
- In presenza o online: €50 a seduta (60 minuti).
- A domicilio: €70 a seduta, comprensivi dei costi di trasferta
Interventi Psicologici nei Disturbi del Neurosviluppo:
- In studio: €50 a seduta (60 minuti).
- A domicilio: €80 a seduta, comprensivi dei costi di trasferta.
Riabilitazione Cognitiva:
- In studio: €60 a seduta (60 minuti).
- A domicilio: €80 a seduta, comprensivi dei costi di trasferta.
Psicologia dell'Emergenza:
- In presenza, online o a domicilio: I costi sono valutati caso per caso, in base alla durata e complessità dell'intervento.
Coordinazione Genitoriale:
- In studio o online: €70 a incontro (60 minuti).
Career Coaching e Formazione Professionale:
- Sessioni individuali: €50 a seduta (60 minuti).
- Percorsi per aziende o gruppi: I costi sono personalizzati in base alle esigenze e alla durata del percorso.
Note:
- Servizi a domicilio: Gli importi indicati includono una maggiorazione per coprire i costi di trasferta all'interno dell'area urbana di Roma. Per distanze maggiori, eventuali costi aggiuntivi saranno concordati preventivamente.
8. Come si garantisce la riservatezza delle sedute?
Tutte le sedute, sia in presenza che online, sono condotte nel pieno rispetto della privacy e del segreto professionale, come previsto dal Codice Deontologico degli Psicologi. Per i colloqui online utilizzo piattaforme sicure e riservate, in conformità alle normative GDPR.
9. Ci sono agevolazioni economiche?
Si, ho pensato di poter offrire agevolazioni per studenti, disoccupati o persone con difficoltà economiche documentate. È possibile discutere insieme una tariffa ridotta.
10. Posso ricevere una fattura per le sedute?
Sì, per ogni pagamento emetto regolare fattura sanitaria, detraibile fiscalmente come spesa medica. La fattura può essere consegnata in formato cartaceo o digitale.
11. Quanto dura un percorso psicologico?
La durata del percorso varia in base alle esigenze della persona e agli obiettivi concordati. Alcuni interventi possono essere brevi e focalizzati (ad esempio 6-10 sedute), mentre altri richiedono un lavoro più approfondito.
12. Posso interrompere il percorso in qualsiasi momento?
Sì, il percorso è basato sul tuo benessere e sulla tua volontà. Puoi decidere di interromperlo in qualsiasi momento, ma ti consiglio di parlarne durante una seduta, per valutare insieme il momento più adatto per concludere il lavoro.
13. Quali sono i vantaggi dei colloqui online?
I colloqui online offrono maggiore flessibilità e accessibilità, permettendoti di ricevere supporto psicologico ovunque ti trovi, senza doverti spostare. Sono ideali per chi ha difficoltà logistiche o vive lontano dal mio studio.
14. Posso contattarla al di fuori delle sedute?
Sì, per motivi organizzativi o urgenti (es. spostamento di appuntamenti) puoi contattarmi via email o telefono. Tuttavia, non è possibile offrire consulenze o supporto psicologico al di fuori delle sedute programmate.
Contatti
Psicologa Fabiana Mennoia
Via Zoe Fontana, 220 Pal. B2 Scala A - 00131 - Roma
+39 3897932337
mennoiafabiana@gmail.com